Obesità infantile: un rischio per la salute in età adulta

Obesità infantile: un rischio per la salute in età adulta

Rappresenta un problema di salute pubblica a livello globale tanto da spingere i vari Paesi ad investire molte risorse economiche ed umane per contrastare questo fenomeno che ha assunto livelli epidemici.
Purtoppo l’Italia, nostante l’impegno finora profuso, continua a detenere la maglia nera nella classifica dei peggiori Paesi Europei per Obesità infantile.
Valutazioni scientifiche attestano che se non si realizzerà in tempi brevi un’efficace lotta all’ obesità infantile, il rischio sarà che per la prima volta negli ultimi cento anni le nuove generazioni di bambini vivranno meno dei loro genitori.
E’ importante non abbassare la guardia rispetto al problema del peso in età evolutiva perchè un bambino obeso ha grandi probabilità di diventare un adulto obeso, specie se l’obesità è presente in entrambi i genitori.

Il ruolo della famiglia è fondamentale nel bambino obeso

Un dato inquietante è legato alla scarsa consapevolezza ed obbiettività con cui i genitori giudicano i propri figli riguardo all ‚eccesso di peso. Infatti secondo le rilevazioni di Okkio alla salute ( Il sistema di sorveglianza per il controllo e la sorveglianza delle malattie promosso e finanziato dal ministero della Salute) il 38% delle mamme con bambini obesi o sovrappeso pensa che il proprio figlio abbia un peso adeguato o addirittura che sia sottopeso
Le mamme tendono a sottostimare la quantità di cibo assunta dai loro figli; solo il 30% pensa che il proprio bambino mangi troppo.
L’uso eccessivo di bevande zuccherate, lo scarso apporto di frutta e verdura, la poca attività fisica ed il frequente uso di videogiochi e TV contribuiscono a mantenere i numeri dell’obesità e del sovrappeso ancora molto elevati.
Dobbiamo impegnarci ad insegnare ai nostri figli non solo a mangiare bene e muoversi di più ma anche a utilizzare bene il proprio temo libero, a costruire relazioni interpersonali positive e a saper riconoscere ed accettare le emozioni

Quando un bambino può dirsi obeso o sovrappeso

L’obesità è una condizione medica caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo in grado di causare effetti negativi sulla salute e la conseguente riduzione dell’aspettativa di vita.
La distinzione tra un bambino obeso o semplicemente „cicciotello”o „robusto” è molto importante e non può essere effettuata basandosi solo su una percezione soggettiva.
Per verificare l’obesità da un punto di vista clinico si può utilizzare l’Indice di massa corporea (BMI) che si calcola con la stessa formula usata per gli adulti ( BMI= peso/altezza² ), ma la valutazione deve tener conto anche di età e sesso, perchè la quantità di grasso differisce in modo significativo in funzione dei suddetti parametri; per l’interpetazione ci si avvale di Tabelle specifiche (tabelle dei percentili ).

Niente pancia fin da bambini perchè il grasso accumulato nell’addome è quello più dannoso

Per conoscere, seppure approssimativamente, se un bambino presenta un eccesso di grasso addominale ci si può avvalere del rapporto girovita -altezza. La tecnica è semplice:basta dividere la misura della circonferenza vita per la statura. Un risultato uguale o superiore a 0,5 rappresenta un campanello d’allarme : significa che un bel pò di ciccia si è accumulata nell’addome, indipendentemente dal peso segnato sulla bilancia.
Se il valore del rapporto girovita/altezza indica che il bimbo è sulla strada della pre-obesità è necessario adottare un’alimentazione più sana unitamente all’adozione di un’attività fisica aerobica di almeno 10 MET (camminata veloce, corsa leggera) che consente di ridurre il grasso viscereale. La riduzione di 1 cm di circonferenza vita corrisponde ad una riduzione del 4% del grasso viscerale. Quindi 10 cm in meno sulla vita corrispondono a – 40% di grasso viscerale.
L’Obesità viscerale è da scongiurare perchè produce sostanze in grado di attivare dei processi infiammatori che causano la formazione di placche nelle arterie e predispone a pressione alta, resistenza insulinica, alterazioni dei grassi nel sangue (dislipidemie, trigliceridi alti, colesterolo totale e LDL alti , HDL basso). Inoltre l’espansione delle cellule adipose provoca una riduzione della quantità di ossigeno nei tessuti ed una modifica dei fattori protettivi locali. Quanto più a lungo l’organismo è esposto a fattori di rischio tanto maggiore sarà la probalità che si manifesti la malattia: ecco perchè non è bene essere obesi fin da bambini.

Combattere sovrappeso e obesità infantile è perciò un obiettivo molto importante di salute pubblica, per scongiurare l’arrivo di una generazione di giovani adulti malati cronici.