GLUTEN-SENSITIVITY

GLUTEN-SENSITIVITY

 LA SENSIBILITÀ AL GLUTINE: QUELLA „ZONA GRIGIA” FRA SALUTE E CELIACHIA 

Cos’è la sensibilità al glutine non-celiaca (NCGS). Per chiarire cosa sia la sensibilità al glutine occorre dire prima cosa non è: non si tratta infatti di celiachia né di allergia al grano, sebbene i sintomi si manifestino dopo l’assunzione di glutine e vadano in rapida remissione con l’eliminazione del glutine dalla dieta. Il prof. Alessio Fasano, coordinatore del gruppo di ricerca sulla celiachia della Università del Maryland, ed autore del primo studio di un certo rilievo su questo tema, la spiega così: „Provate a immaginare il rapporto con il glutine su uno spettro continuo. Ad un’estremità dello spettro ci sono pazienti celiaci, che non tollerano nemmeno un grammo di glutine nella dieta, all’estremità opposta, invece, ci sono le persone fortunate che possono mangiare la pizza, la pasta, i biscotti e bere birra senza sentirsi male. Nel mezzo, nella zona grigia dello spettro, ci sono le reazioni al glutine, come la sensibilità, su cui fino ad oggi poco si sapava. Proprio in questa zona stiamo cercando le risposte relative alla diagnosi e alla cura della sensibilità al glutine che oggi sappiamo essere una risposta patologica specifica”.

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In base ai primi dati forniti dal Prof. Fasano, il fenomeno sembra interessare il 6% della popolazione americana, e considerate le abitudini alimentari del nostro Paese, decisamente orientate verso cibi contenenti glutine (pane , pasta , pizza), è ragionevole presumere che tale percentuale sia da ritoccare al rialzo. ” La diffusione esatta è tuttora difficile da stimare, perchè gli studi sono pochi e l’argomento complesso – spiega Carlo Catassi , docente di pediatria all’Università Politecnica delle Marche-quello che più conta, se si teme di essere sensibili al glutine, è sottoporsi ai tests per la diagnosi di celiachia. Purtoppo molti cedono all’auto-diagnosi ed iniziano una dieta di eliminazione, ma questo è pericoloso perchè il paziente potrebbe essere celiaco e non scoprirlo ed esporsi a rischi e alle complicanze della patologia”.

Il web ed il mercato ha cavalcato la „moda” ed ormai la dieta senza glutine è uno stile di vita per molti – sottolinea Caterina Pilo, presidente AIC- questo è preoccupante perchè, oltre ad allontanare dalla diagnosi i veri celiaci, ha contribuito a ridurre la percezione della gravità della malattia : l’Europa ha declassato un anno fa i celiaci dai gruppi di consumatori le cui esigenze nutrizionali vanno tutelate . E’ perciò indispensabile fare maggiore chiarezza anche perchè scegliere la dieta senza glutine, pensando che sia migliore costa caro: secondo i dati AIC, in Italia si spendono poco meno di 6 milioni di euro al mese per acquistare prodotti senza glutine anche in assenza di un reale bisogno

Come si manifesta la sensibilità al glutine ?

Per molti anni i soggetti con sensibilità al glutine sono vissuti nella „No man’s -land”. Infatti essi non venivano presi in considerazione nè dagli esperti di colon irritabile, nè di celiachia . La maggior parte dei soggetti sensibili al glutine veniva indirizzata agli psichiatri per patologia depressiva e funzionale.

L’analisi degli studi clinici in corso e della letteratura, che risale agli inizi degli anni ’80, ha permesso di definire l’identikit delle persone affette da NCGS e le sue possibili sovapposizioni con altre sindromi. Una sovrapposizione tra la sindrome dell’intestino irritabilie e NCGS è stata sospettata, ma la mancanza di biomarcatori rappresenta ancora un grande limite, anche se i ricercatori affermano che presto sarà disponibile un biomarker specifico e che un modello sierologico potrà di seguito identificare la presenza di NCGS, rendendo possibile una diagnosi differenziale con altre patologie glutine correlate.

Vi è un accordo generale che il termine „disturbi glutine correlati” ha la funzione di un ombrello sotto il quale comprendere tutte le condizioni relative alla ingestione di alimenti contenti glutine.

Se in Italia circa il 16-25% della popolazione soffre di IBS, è stato recentemente dimostrato come almeno il 28-30% di questi potrebbero essere sensibili al glutine, in virtù della loro risposta positiva alla dieta senza glutine. La NCGS ha ora una nuova e più precisa definizione e si caratterizza sia con sintomi intestinali che extraintestinali. I ricercatori raccomandano come sia sempre necessario, in assenza di biomarkers specifici, procedere ad escludere celiachia ed allergia al grano. In realtà l’attenzione ora è massima sul ruolo dell’Amilasi Tripsin Inhibitor (ATI). In questi disordini, oltre la gliadina, potrebbe avere un ruolo anche l’ATI, frazione proteica che migra insieme al glutine, e che potrebbe stimolare l’immunità innata dell’intestino, meccanismo d’innesco alla base della NCGS
A differenza della celiachia, in cui l’ingestione di glutine provoca il danneggiamento della mucosa intestinale con conseguente malassorbimento, nella sensibilità al glutine la sintomatologia, che è dose dipendente e può essere intestinale e/o extra-intestinale, è più riconducibile a quella provocata dalle reazioni avverse agli alimenti, le cosiddette „allergie ritardate”, o più conosciute, ma impropriamente definite „intolleranze alimentari”.

In particolare, fra i sintomi intestinali si registrano: difficoltà digestive, gonfiore addominale, senso di nausea, dolore e crampi addominali, iperacidità gastrica, gastrite, diarrea, stipsi, irregolarità intestinale, flatulenza, aerofagia.
A livello extra-intestinale invece possiamo annoverare: stanchezza cronica, difficoltà di concentrazione e sonnolenza, orticaria, acne, dermatite, cefalea, emicrania, asma, tosse, raucedine, eccesso di muco, alterazione della pressione arteriosa, palpitazioni, disturbi della libido, infiammazioni uro-genitali frequenti, crampi, tremori muscolari, debolezza muscolare, dolori articolari e muscolari o anche anemia da carenza di ferro.

 

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Sensibilità al glutine (non celiaca) NCGS -caratteristiche cliniche

I sintomi presentati dai pazienti e riferiti al Center for Celiac Research dell’ Università del Mayland, USA (Sapone et al. BMC Medicine 2012)

 

Dolori addominali68%
Eczema, eruzioni cutane40%
Mal di testa35%
"Mente offuscata"34%
Affaticamento33%
Diarrrea33%
Depressione22%
Anemia20%
Torpore gambe , braccia e dita20%
Dolori articolari11%

 

gluten 4Il percorso per arrivare alla diagnosi

In attesa di criteri diagnostici ancora più stringenti, la diagnosi della sensibilità al glutine resta una diagnosi di esclusione, caratterizzata dalla negatività dei test per l’allergia al grano (nessuna IgE specifica del grano)   e per la celiachia (assenza di anticorpi associati a celiachia) ; presenza di AGA IGg nel 50% dei casi, mucosa normale o lieve aumento di IELs (linfociti intraepiteliali); DQ2/8 presente solo nel 40-50%. Nessuna complicanza maggiore associata a NCGS non trattata è stata finora descritta; non è inoltre stata segnalata alcuna comorbidità autoimmune, come invece si osserva nella malattia celiaca. Tuttavia i dati riguardanti la storia naturale della NCGS sono ancora carenti, pertanto è difficile trarre conclusioni definitive.

Celiachia e sensibilità al glutine possono essere viste come due sorelle con caratteristiche comuni, ma con sostanziali differenze che le distinguono l’una dall’altra.

E’ comune trovare la sensibilità al glutine nei familiari di celiaci , in particolare in fratelli , sorelle e genitori di celiaci.

Il fatto che l’ingestione di glutine possa provocare sintomi gastrointestinali in pazienti non celiaci è stato recentemente dimostrato da Vasquez Roque et al. in soggetti affetti da IBS-D (colon irritabile con diarrea predominante ). I soggetti a dieta contenente glutine (DCG) hanno più movimenti intestinali al giorno, soprattutto quelli   HLA-DQ2e/o DQ8 positivi, in cui vi è una maggiore permeabiltà del piccolo intestino. Questi dati potrebbero spiegare il miglioramento sintomatologico in seguito all’eliminazione del glutine. Grano e derivati del grano, oltre al glutine, contengono altri componenti che potrebbero giocare un ruolo scatenante i sintomi, ad esempio gli inibitori di amilasi-tripsina ed i fruttani.

 

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Altri studi sembrerebbero attribuire la possibilità che l’effetto positivo della dieta senza glutine in pazienti con IBS sia una conseguenza aspecifica determinata dal ridotto apporto di FODMAPs. Tuttavia va sottolineato che i FODPAPs ( Fermentable Oligo-, Di- and Mono- saccharides And Polyols ) non possono essere interamente ed esclusivamente responsabili dei sintomi presenti nei soggetti NCGS, poichè questi pazienti sperimentano una risoluzione dei sintomi durante una dieta aglutinata pur continuando ad ingerire FODMAPs da altre fonti , come legumi (una fonte molto più ricca di FODMAPs rispetto al grano). Sulla base dei risultati riportati da Biesiekirski et al. è possibile che ci siano casi di IBS interamente dovuti a FODMAPs e che di conseguenza non possono essere classificati come affetti da NCGS.

 Sensibilità al glutine in rosa 

Come la celiachia, anche la sensibilità al glutine è un condizione patologica che sembra interessare prevalentemente il sesso femminile Rapporto femmine /maschi : 5:1 Ad essere colpite sono soprattutto le donne tra i 25 e i 45 anni. Va sottolineato come i sintomi delle sensibilità al glutine possano manifestarsi o esacerbarsi durante la gravidanza e dopo la nascita del bambino, in caso di malattie, di infezioni o a causa dello stress o interventi chirurgici. Che la sensibilità al glutine sia un problema marcatamente femmminle si evince poi anche dai risultati di un recente studio „Non-celiac gluten Sensivity: the new frontier of gluten related disorders” pubblicato   sulla rivista Nutrients.

Trattamento

gluten 6L’unico trattamento efficace ad oggi conosciuto per alleviare o migliorare i sintomi di questa sensibilità consiste nel seguire un protocollo dietetico che induce remissione della sensibilità al glutine (o di recupero della tolleranza). Un’alimentazione corretta, oltre a far regredire i sintomi in tempi rapidi (già nel primo mese si assiste alla regressione della sintomatologia), previene lo sviluppo di altre allergie o sensibilità e soprattutto il possibile instaurarsi della vera e propria malattia celiaca .

Nella SGNC la dieta senza glutine deve essere ferrea o no e per quanto tempo?

Queste sono alcune domande che frequentemnte sentiamo porci dai pazienti. Se per la celichia è noto ormai che il regime di dieta senza gluine debba essere per tutta la vita e rigorosa, nel caso di SGNC le cose sono diverse. La soglia di tolleranza al glutine può essere molto flessibile e va individuata caso per caso. Ne consegue quindi che alcuni soggetti che sofforono di SGNC potrebbero non essere costretti nè ad adottare una dieta così stretta nè a seguirla con costanza a vita, distinguendosi nettamente da persone affette da celiachia.

La dieta senza glutine è risolutiva, ma va adottata con attenzione e solo dopo la diagnosi . La dieta priva di glutine è l’unica vera terapia per chi soffre di disturbi glutine correlati.